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Italia 1920 Le belle époque - primo capitolo . 2
di gilso
04.04.2022 |
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"Non accetto tentennamenti , disse secca studiando le loro espressioni..."
IntroduzioneCome ben saprete a quel tempo esistevano le case chiuse , case arredate in maniera sfiziosa con tappeti arazzi e quadri che ritraevano figure di nudo femminile , arredamento che faceva di quel luogo una specie di bomboniera dove il confetto " o meglio dire " dove i confetti erano le belle signorine che con abiti succinti e provocanti attendevano sedute sui divani l'arrivo di Uomini e ragazzi arrapati .
A dirigere il tutto la maggior parte delle volte era la Maitresse , una Donna anziana con esperienza nel settore .
Poi esistevano anche se poco conosciute altre situazioni libertine , luoghi frequentati da aristocratici che dato il loro grado di agiatezza si potevano permettere qualsiasi sfizio sessuale .
PRIMO CAPITOLO
La contessa Pisani , Donna aristocratica di mezza età figlia di un noto notaio fiorentino che data la sua tarda età passava le sue ultime giornate a letto malato di tempo vissuto , vedova da due anni da un Uomo sposato per interesse come si usava fare a quel tempo fra casate importanti , sola nei suoi sessanta anni compiuti , volle cambiare la sua vita decidendo di liberare le sue emozioni represse da sempre .
Ora poteva decidere , avvalersi del suo potere sia sociale che economico , avvalersi dei suoi fidati servitori ed in particolare del suo maggiordomo Filippo che da due anni la serviva in ogni sua richiesta .
Ora voleva una sua vita fatta di sesso , rifarsi da anni vissuta in secondo piano .
Suonò il campanello tirando una bandella di stoffa che scendeva dal muro e dopo alcuni minuti apparve Filippo .
Filippo , Uomo piccolo e magro dai capelli bianchi e dall'occhio vispo , anch'esso non più giovane come la sua padrona entrò ed attese ordini .
La contessa , Donna alta e sottile dai lineamenti marcati dal tempo , coi capelli avvolti sulla testa a mo' di cipolla , capelli neri come erano neri i suoi occhi profondi , lo fece accomodare di fronte a se seduta nella scrivania di suo padre poi iniziò ad esporre le sue richieste .
Filippo intuì che qualche cosa stava cambiando e questo lo fece stare sulle spine , oramai la conosceva .
Vorrei ripristinare una parte dei sotterranei della villa cercando di creare un luogo di perdizione per gente altolocata , gente del mio rango sociale .
Vorrei creare un qualcosa di nuovo per questa società corrotta , una casa segreta dove pochi ne facciano parte , una luogo fornito di stanze di tortura e di soggetti da far soffrire .
Voglio il dominio e tu mi aiuterai in questo come hai sempre fatto assecondandomi : il tempo del silenzio è finito .
Disse alzandosi in piedi sovrastando il piccolo Uomo .
Sorpreso dalle parole della sua padrona il maggiordomo tuttofare si strinse in se timoroso del tono autoritario della Donna la guardò fisso negli occhi poi disse : ho quello che fa per lei .
Conosco le persone giuste , sono due fratelli , due stallieri del marchese Balbi signore di Arezzo che conoscendoli da tempo e conoscendo in particolare i loro gusti sessuali dato che a suo tempo furono incriminati per violenza sessuale su due ragazzine si presterebbero ben volentieri al caso .
Potrei interpellarli con discrezione e spiegare loro i suoi volevi contessa .
Sapevo che potevo fidarmi di te , sei sempre stato il mio servitore preferito e ti garantisco che se ci riusciremo in questa mia nuova visione di come vivere la vita ci sarà onore e denaro anche per te .
Prese tirando il cassetto della scrivania delle banconote le diede a Filippo poi disse .
Compera i due fratelli , falli lavorare per noi ma raccomandati di una cosa , fai la scelta giusta non dovrà trapelare niente di quel che faremo , domani mattina partirai alla volta di Arezzo , avvisa l'autista .
Filippo quella notte non riuscì a prendere sonno rigirandosi nel letto al pensiero di cosa avrebbe detto e fatto per convincere i due fratelli a farsi che loro accettassero quella proposta losca e segreta .
Arrivò alla conclusione che offrendo loro del denaro li avrebbe convinti .
L'indomani Filippo comodamente seduto sulla lussuosa macchina della contessa Pisani partì alla volta di Arezzo per raggiungere la modesta casa dei due fratelli Marco e Francesco , due vecchi scapoli .
Marco , cinquantacinque anni alto quasi due metri con una montagna di muscoli addosso completamente calvo e dai modi rudi .
Francesco , quarantanove anni dagli occhi bonari , fotocopia fisica del fratello , anche lui senza capelli ma con baffi e barba nera .
Arrivarono di fronte alla misera casa dei due fratelli attirando l'attenzione dei vicini non abituati a certi tipi di macchine ferme nella loro via e Filippo scese .
Erano passate da poco le dieci del mattino di quella stupenda giornata di fine autunno quando battendo il pomello del suo bastone Filippo bussò a quella porta logorata dal tempo , attese sistemandosi il cappello a cilindro sulla testa poi bussò di nuovo .
Ad aprire fu Marco il più anziano dei due fratelli che riconoscendolo lo invitò ad entrare dicendo : qual buon vento ti porta qui .
Lo fece accomodare su di una sedia traballante al bordo del tavolaccio sudicio poi prendendo da una dispensa due bicchieri e del vino lo invitò a bere .
Sono venuto a proporre a te ed a tuo fratello un lavoro , anzi dove è , non è in casa ?
No è andato a prendere qualcosa da mangiare tornerà fra poco , da quando siamo restati senza lavoro causa una rissa scoppiata nelle scuderie del nostro vecchio padrone circa un mese fa viviamo alla giornata arrangiandoci .
Sollevato da quella notizia Filippo prese coraggio ed iniziò ad esporre il motivo di quella visita .
Ora lavoro per una contessa fiorentina , la contessa Pisani , vedova e col padre morente , disse Filippo attirando l'attenzione di quell'Uomo che lo guardava stupito .
Una Donna che ora vuole rivoluzionare la propria vita , non so ancora con certezza cosa voglia ma di una cosa ne sono certo , vuole accanto a se persone fidate e disposte a tutto , che siano fedeli e sopra a tutto che stiano con la bocca cucita perchè quello che vuole fare deve restare una cosa segreta .
Vuole arredare i sotterranei della sua villa con strumenti di tortura come quelli che si usavano nel medioevo , è diventata strana la mia signora e padrona , penso che ora si voglia vendicare di tutti i soprusi vissuti in silenzio ed ora che è rimasta sola questo lo può fare .
Ho parlato a lei di voi ed ora vuole incontrarvi .
Già vedendosi assunto per quel lavoro che gli calzava a pennello Marco versò di nuovo del vino per se e per il suo vecchio amico che si era ricordato di lui , poi iniziarono a parlare del passato rievocando avventure vissute assieme da giovani .
Parlarono di quando da giovani vivendo nello stesso borgo si ritrovavano a casa della Giulia dopo una serata di baldoria a farsi fare i pompini per una modica spesa , a volte anche solo per una mela .
Parlarono per un'ora del tempo passato poi mettendosi d'accordo che si sarebbero rivisti il giorno seguente , compreso il fratello che tardava a venire , a casa della contessa per un'incontro conoscitivo dove da li sarebbe scaturita la loro collaborazione , lo mise al corrente del luogo dove arrivare indicandogli il percorso da fare , mise del denaro sul tavolo e disse : questi sono per il viaggio .
Sgranando gli occhi alla vista di quel denaro Marco lo ringraziò di nuovo alzando in sua direzione il bicchiere per poi trangugiare il restante del vino rimasto .
Si lasciarono con una stretta di mano .
Ora Filippo il maggiordomo era più sereno perchè avrebbe affrontato la sua padrona con buone nuove .
Il giorno dopo di mattino presto i due fratelli si presentarono guidati da Filippo al cospetto della contessa che restò entusiasta nel vedere i dei due Uomini e la loro mole , parlò con loro per qualche minuto poi arrivò al dunque .
Come vi avrà già narrato Filippo avrei intenzione di restaurare i sotterranei della villa adattandoli ad una specie di prigione dove vengano rinchiuse delle persone da me indicate , Filippo pensa che voi due siete le persone giuste per questo tipo di lavoro che deve essere della massima segretezza e brutalità , si brutalità perche voi dovrete comportarvi come dei boia , rapire , percuotere , seviziare le vittime a mio piacimento .
Ora andremo a visitare i sotterranei così ci faremo un'idea sul da farsi , seguitemi .
Non la aveva mai vista così autoritaria Filippo , nelle sue parole una sicurezza mai vista .
Non essendo illuminati i sotterranei scesero quelle scale di pietra portandosi ognuno la propria lanterna poi giù dove il buoi colpito dalla luce iniziava a mostrare le sue ragnatele negli angoli dei muri , le sue masserizie accatastate e bottiglie di vino vuote disse .
Voglio che questo luogo diventi uno specchio , voglio che tutto sia pulito illuminato e ben riscaldato e che vi vengano create delle celle con sbarre , inoltre voglio strumenti di tortura come quelli di un tempo : se non li trovate fateli .
Se ritenete di essere all'altezza accettate , in caso contrario riceverete un compenso per il vostro silenzio .
Abiterete qui in una stanza a voi dedicata facendo parte della mia servitù .
Ora vi lascio il tempo per decidere io me ne vado nelle mie stanze , se accetterete Filippo vi condurrà da me per una prova di lealtà , in altro modo buona fortuna .
La contessa se ne andò lasciando i tre Uomini nei sotterranei .
Allora cosa ne pensate ? chiese Filippo ai due fratelli .
Non potevamo chiedere di meglio , disse Marco il più anziano guardando il fratello sentendo già che i tempi bui erano finiti .
Si accettiamo dissero in coro .
Allora vi condurrò dalla mia padrona .
Filippo fece entrare i due fratelli nelle stanze della contessa poi se ne andò .
Marco e Francesco di fronte a quella Donna seduta dietro alla propria scrivania dissero di accettare l'incaro .
Sono felice della vostra decisione , vedrete che lavoreremo bene assieme ora però veniamo ai particolari , le persone che lavorano con me devono essere pulite ed in ordine e voi non lo siete , dovrete cambiare genere di vestiario , vestirete da signori quando non lavorerete e non da stalliere come lo siete ora coi vestiti rattoppati , lasciate fare a me , ora spogliatevi voglio prendervi le misure dei nuovi vestiti che porterete .
Stupiti i due fratelli si guardarono e intuendo il pensiero dell'altro iniziarono a spogliarsi fino a restare con addosso solo dei mutandoni .
Tutto !! ordinò la contessa che nel frattempo si era munita di un metro da sarta .
Li fece posizionare uno di fronte all'altro al centro della stanza in modo da poterci girare attorno poi iniziò a misurargli il torace .
Misurò la circonferenza del collo e del bacino poi si inginocchiò all'altezza dei loro sessi in fase di erezione iniziando a prendere le misure alle gambe .
Impossibilitati a fermare quella erezione che diveniva sempre più imbarazzante si scusarono ma lei imperterrita con quei cazzi che le sfioravano il viso continuò a misurare e prendere nota fino a che in modo sarcastico disse .
Vedo che siete ben forniti , chissà la Giulia come se li succhiava bene questi due bei pezzi di carne , Filippo me ne ha parlato dei vostri incontri a casa sua per sfogarvi nella sua bocca .
Regnò il silenzio sulle labbra dei due messi li sull'attenti uno di fronte all'altro col cazzo in tiro che si struggeva per una carezza .
La contessa gli misurò la circonferenza del pene , la circonferenza delle palle facendo crescere ai due Uomini ad ogni contatto delle sue dita la voglia , voglia che si manifestava sotto forma di goccia cristallina sulla cappella paonazza che vibrava ad ogni pulsazione , poi si bloccò .
Era solo questione di tempo .
La contessa non poté resistere a quella tentazione .
Fece cadere il metro da sarta a terra ed afferrò a piene mani le palle dei due fratelli , le soppesò , le strizzò apprezzandone la consistenza poi avvicinandosi con le labbra alle loro cappelle , da prima ne succhiò il nettare luccicante che cominciava a scendere filante , poi tutta la cappella .
Fu una goduria per i due fratelli e fu una goduria per la contessa succhiarsi quei due cazzi da favola pompandoli per tutta la loro lunghezza spalancando la bocca a dismisura .
Se li picchiava sulle guance in sincronia , se li menava con le sue mani nervose a pochi centimetri dalla faccia in attesa della loro eiaculazione mentre i due oramai in balia del piacere si lasciavano fare restando rigidi in piedi uno di fronte all'altro sentendo sempre più vicina la voglia di venire .
E questo la contessa lo sentiva , sentiva che se avesse continuato in quella maniera a menare i loro cazzi si sarebbe ritrovata il viso ricoperto di sperma .
Sadica si fermò .
Si alzò da quella posizione che gli permise di assaporare il loro piacere poi ritornò a sedersi dietro alla scrivania lasciando i due fratelli sul punto di venire , li osservò coi loro cazzi rigidi che puntavano verso di lei e disse .
Voglio la prova definitiva della vostra devozione nei miei confronti , voglio che uno prenda in mano il cazzo dell'altro e che lo meni fino a farlo venire .
Non accetto tentennamenti , disse secca studiando le loro espressioni .
Un veloce sguardo fra i due poi ognuno afferrò in mano il cazzo dell'altro mentre la contessa messasi comoda a gambe aperte con un dito infilato nella figa se la godeva .
Il primo a venire fu Francesco che inarcandosi all'indietro schizzò un poderoso getto di sborra sin sulla scrivania e sul pavimento bagnando la mano del fratello .
Poi venne anche Marco che sollecitato dalla mano del fratello sborrò getti di lava incandescente verso la contessa che estasiata da quella visione con un dito nella vagina lo incitava a venire con un sii .
Siete stati bravi , mi avete fatto godere ma ora rivestitevi ed attendete fuori .
Usciti i due fratelli la contessa tirando il lembo di stoffa appeso al muro suonò il campanello di servizio poi ritornò a sedere .
Quando entrò Filippo notando le chiazze biancastre che vi erano a terra e sulla scrivania le chiese cosa fosse successo .
Niente di particolare , è stata solo una verifica fatta ai due fratelli , manda qui Elisabetta a pulire , la prova ai due fratelli è stata positiva ora devi sistemarli , curarti di loro .
Li sistemerai nelle stanze della servitù , li porterai dal nostro sarto e gli farai fare dei vestiti decenti , qui ci sono le misure .
Allungò il foglietto a Filippo dove sopra vi erano scritte le misure dei due Uomini da dare al sarto poi lo congedò .
Fine primo capitolo
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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